UN PO’ DI STORIA

Dall’Africa…

All’inizio degli anni ‘90, in seguito alla caduta del muro di Berlino, al disgregamento della Iugoslavia di Tito e alla caduta di Ceausescu in Romania, in molti stati africani la società civile cominciò a fare pressione sui propri dirigenti per una maggiore apertura democratica.

In Congo R.D., allora Zaire, nel 1990, da una richiesta di democrazia della popolazione nacque uno strumento nuovo di concertazione, la Conferenza Nazionale, che riunì rappresentanti del governo, dell’esercito, della società civile e delle confessioni religiose.

Nel 1992 la pressione per la partenza del Generale Mobutu Sese Seko, presidente dello Zaire in carica dal 1965, era ormai molto forte mentre nel vicino Rwanda covavano già da tempo i focolai dell’odio e si preparava la catastrofe dei Grandi Laghi.

Nell’aprile del 1992, a Goma, nell’Est dello Zaire, ebbe luogo un Convegno promosso dalla società civile insieme con le confessioni religiose, Per un nuovo progetto di solidarietà, centrato su 5 punti: democrazia, rispetto della persona, unità nel rispetto delle differenze, economia di solidarietà e non violenza attiva.

allItalia

Nel febbraio 1993, prendendo lo spunto dal convegno di Goma, un gruppo di missionari e di laici italiani, legati a vario titolo allo Zaire, lanciarono una campagna di raccolta firme Una firma per lo Zaire.

Nell’ottobre dello stesso anno rivolsero a giornalisti, politici ed associazioni in Italia un appello “Per l’affermazione dei valori della democrazia in Zaire”.  

Contemporaneamente si organizzarono in un Comitato per laffermazione dei valori della democrazia in Africa che, a dicembre, lanciò un nuovo appello, di più ampio respiro: Una firma per laffermazione della democrazia in Africa.

Da questa raccolta firme si è sviluppata la campagna: Una nuova solidarietà per lAfrica. La tua firma per laffermazione dei valori della democrazia nei paesi dellAfrica.

A maggio 1994 il Comitato si trasformò in un Gruppo di lavoro per lAfrica, che aveva lo scopo di sensibilizzare ed informare sulle guerre civili in Africa, in appoggio ai gruppi africani di base impegnati nel cambiamento.

Il gruppo si organizzò in tre sotto-gruppi, secondo i principali ambiti di intervento: informazione, politica, scuola.

La prima attività pubblica del Gruppo Africa è stata il 29 maggio 1994 a Parma, dove si organizzò la Tavola Rotonda dal titolo: “Africa ‘94: Dolore e speranza. Giornata di nuova solidarietà”.

I relatori furono Paolo Volta, Tina Anselmi, Mons. Faustin Ngabu, Maurizio Chierici, Bruno Rossi, Giampiero Forcesi, P. Silvio Turazzi.

A novembre del 1994 è stato registrato ufficialmente il Gruppo di lavoro per lAfrica”, cosiddetto “Gruppo Africa” presso “Forum Solidarietà”, Centro servizi per il volontariato di Parma, come “Coordinamento di ONG impegnate in Africa”.

Tra il 1994 ed il 1996 il Gruppo Africa si è attivato in numerose iniziative: appelli a politici e media, campagne di sensibilizzazione, giornate di riflessione, raccolta firme a mezzo di cartoline, pubblicazione di documenti, comunicati, memorie, lettere ad autorità della vita pubblica.

Ha organizzato, dal 4 al 15 gennaio 1995, una missione di osservazione di giornalisti nella regione dei Grandi Laghi (Rwanda, Congo RD, Burundi), con l’obiettivo specifico di testimoniare il disastro in seguito al genocidio rwandese e congolese e di sostenere le iniziative di pace.

In seguito a questo viaggio è stato pubblicato il libro “Rwanda, volere la pace – EMI” ed è nata la campagna “Rwanda, dramma di un popolo” con la relativa iniziativa “La tua firma per il Rwanda”.

L’iniziativa prevedeva l’invio al Presidente della Repubblica e al Ministro degli Esteri italiani di una cartolina, firmata dagli aderenti, che chiedeva la pace in Rwanda. A conclusione della campagna sono state inviate oltre 140.000 cartoline.

Nell’ottobre 1995 il Gruppo Africa ha proposto al Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, Onorevole Migone, l’invio in Burundi di una delegazione parlamentare per monitorare la situazione dei profughi rwandesi in loco ed in Zaire e per promuovere una missione internazionale di osservatori. A seguito di questa richiesta, nel gennaio 1996, il Senatore Migone si è recato in missione in Burundi, per conto della stessa Commissione.

A febbraio del 1996 il Gruppo Africa ha promosso a Parma il seminario Quale solidarietà con lAfrica oggi?,dal quale scaturisce la proposta di una campagna nazionale di sensibilizzazione “Riaccendiamo i riflettori sull’Africa. Campagna per una nuova solidarietà con i popoli africani”, che si è sviluppata in un progetto di coordinamento di iniziative italiane per l’AfricaChiama lAfrica: per un nuovo patto di solidarietà con i popoli africani nel maggio 1996.

Contemporaneamente, nel marzo 1996, il Gruppo Africa ha lanciato la campagna nazionale di sensibilizzazione sull’Africa “Riaccendiamo i riflettori sull’Africa. Campagna per una nuova solidarietà con i popoli africani” con particolare riferimento a: società civile, ambito politico, informazione.

Il 1996 è stato un anno tragico per lo Zaire, ha iniziato quella che vien definita dagli storici “la prima guerra mondiale d’Africa” con migliaia di morti nella regione del Kivu.

Il 10 novembre 1996, a Roma, Chiama l’Africa ha lanciato un appello “Fermiamo il massacro in Zaire” come azione di pressione urgente sui responsabili politici italiani ed europei per chiedere l’invio immediato di una forza di interposizione che fermasse i massacri e garantisse l’arrivo di aiuti umanitari.

Sempre a Roma, il 17 dicembre, presso la Pontificia Università Gregoriana, si è svolta la Conferenza stampa di lancio della Campagna nazionale Chiama l’Africa. Campagna Nazionale per un nuovo patto di solidarietà con i popoli africani, con particolare riferimento a quanto stava succedendo nella Regione dei Grandi Laghi.

Nel febbraio 1997 nasce a Parma il “Comitato promotore di Parma della Campagna Chiama l’Africa” con l’incarico di gestire le attività a Parma.

Ad aprile il Comitato ha incaricato gli “amici romani di Chiama l’Africa” di programmare nuove iniziative per l’Africa su Roma e Lazio e si apre una nuova segreteria nazionale di Chiama l’Africa a Roma.

Il 22 marzo 1997, a Parma, Chiama l’Africa ha organizzato il Convegno “Grandi Laghi: le vie possibili per la pace” sulla situazione della Regione dei Grandi Laghi. Partecipano il Commissario Europeo Emma Bonino, il Sen. Rino Serri, Sottosegretario agli Affari Esteri, il Sen. Stefano Boco, Vicepresidente Commissione esteri del Senato, On. Vito Leccese Vicepresidente Commissione Esteri della Camera, oltre a numerosi rappresentanti di associazioni africane e italiane.

Il 31 maggio dello stesso anno a Milano, Chiama l’Africa, insieme all’Associazione Donne Africa Subsahariana (ADAS), con la partecipazione del Comune di Milano e della Commissione Europea, ha promosso il Convegno “Donne per l’Africa” sul ruolo della donna africana nello sviluppo economico, a confronto con le donne europee. Hanno partecipato come relatori Odile Ngo Mbilla presidente dell’ADAS, Eugenio Melandri, Livia Turco, Ministro della Solidarietà Sociale.

Il 6 giugno 1997 il comitato esecutivo della campagna Chiama l’Africa si è recato dal notaio per dar vita alla ”Associazione Chiama l’Africa”, con il preciso scopo di servizio alla campagna per gli aspetti legali e finanziari.

Il 10 luglio 1999 a Bologna, l’Assemblea di Chiama l’Africa ha deliberato di sciogliere l’associazione composta da persone fisiche e di rifondarla per 10 anni come associazione di associazioni; viene iscritta nel registro provinciale delle organizzazioni di volontariato di Parma come “Chiama l’Africa” e acquisisce lo status di Onlus.

Nel 2009 Chiama l’Africa Onlus torna ad essere una semplice associazione, “Chiama l’Africa”.

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